Entrambi reduci da matrimoni falliti e tragedie familiari, Michel (Yves Montand) e Lydia (Romy Schneider) si incontrano, si piacciono e iniziano a frequentarsi. Tenteranno di consolarsi e di lenire le rispettive solitudini. Dramma di stampo esistenzialista diretto da Costa-Gavras, che adatta l'omonimo romanzo di Romain Gary per tentare una riflessione sul vuoto interiore a cui l'essere umano sembra inevitabilmente condannato. Tematiche promettenti, anche se usurate, che sulla carta potevano funzionare, soprattutto considerando la coppia di attori protagonisti, ma la realizzazione arranca tra un ritmo lento ai limiti dell'insostenibilità, dialoghi letterari e presuntuosetti e retorica d'accatto su amore e morte. Noia dilagante e un senso generale di immobilismo narrativo per un'opera stritolata dalle sue stesse ambizioni; anche se i duetti tra Yves Montand e Romy Schneider colpiscono a tratti nel segno. Romolo Valli è Galba, Roberto Benigni è il barman. Premio César al miglior sonoro (Pierre Gamet).