Dopo una casuale esposizione a radiazioni provenienti da un blocco di cristallo, tre liceali si accorgono di aver acquisito degli incredibili poteri. Uno di loro, Andrew (Dane DeHaan), farà crescere le sue abilità fino a raggiungere un vero e proprio delirio di onnipotenza. Interessante opera prima di Josh Trank, scritta insieme a Max Landis, figlio del celebre John anche lui esordiente per il grande schermo. La scelta di ricorrere all'ormai abusata tecnica del found footage convince solo in parte, limitando la freschezza di un prodotto che, al contrario, sorprende per alcune dinamiche narrative messe in campo. Più dell'apparato visivo e dei risvolti fantascientifici della storia, tutt'altro che originali, conta la riflessione sulle conseguenze a cui può portare la solitudine e la frustrazione in un adolescente represso e infelice. DeHaan, seppur al primo ruolo importante della sua carriera, sa come trasmettere tali sensazioni allo spettatore, supportato da una regia un po' acerba ma comunque dotata di qualche suggestione degna di nota. Costato “soltanto” 12 milioni, il film ne ha guadagnati oltre 120 nei box office di tutto il mondo.