Per dirottare l'aereo che sta estradando il bosso del narcotraffico Ramon Esperanza (Franco Nero), un gruppo di terroristi mette sotto scacco l'aeroporto di Washington durante il periodo natalizio, facendo schiantare un aereo e minacciando la sorte anche di altri voli. Su uno di questi si trova Holly (Bonnie Bedelia), la moglie del poliziotto John McClane, già vittima di un sequestro anni prima. Sarà ancora l'eroico coniuge a salvarla, nonostante le forze di polizia, a cominciare dal capitano Lorenzo (Dennis Franz), siano più di intralcio che di aiuto.
Il secondo capitolo delle avventure di McClane si rivelò uno strepitoso successo commerciale, grazie anche alla spettacolarità delle scene d'azione e in particolare di un incidente aereo davvero impressionante per l'epoca. Rivisto oggi, però, è uno degli episodi più deboli del ciclo di Die Hard, cui non giova particolarmente l'ambientazione invernale con tanto di (improbabili) sparatorie tra motoslitte. Tanto i cattivi quanto Willis sono fin troppo spensierati nel produrre vittime e alcune morti si fanno notare per eccessi gore superflui. In ogni caso il divertimento regge fino alla fine, grazie anche al gustoso e nutrito cast di supporto: Reginald VelJohnson torna nei panni del sergente Powell dopo essere diventato protagonista l'anno prima della serie Otto sotto un tetto, Dennis Franz diventerà il detective Sipowicz in N.Y.P.D.. Il titolo con cui fu distribuito in Italia, 58 minuti per morire è quello del romanzo di Walter Wager da cui Steven E. de Souza ha tratto la sceneggiatura, mentre Die Harder era la frase di lancio sulle locandine americane. Seguìto da Die Hard – Duri a morire.