Atlanta. Dopo aver messo a segno una rapina ad alto rischio, un gruppetto di criminali (di cui fanno parte anche due poliziotti corrotti) viene ricattato dal cartello della mafia russo-israeliana e costretto a tentare un colpo apparentemente impossibile. Per farcela e uscirne vivi hanno una sola speranza: distrarre tutte le forze dell’ordine causando un “999”, il codice usato dalla polizia per segnalare che un agente è stato colpito in missione.
Cambia l’epoca storica e l’ambientazione, ma Hillcoat torna a parlare di criminalità e corruzione come in Lawless (2012), il suo film precedente incentrato sull’attività illecita di tre fratelli ai tempi del proibizionismo. Poliziesco dal copione piuttosto classico e a tratti un po’ scontato, Codice 999 parte in quarta con la lunga sequenza di una rapina magnificamente orchestrata tanto nel montaggio visivo quanto in quello sonoro. Ben presto, però, la sceneggiatura si adagia su scelte narrative troppo consolidate, i colpi di scena scarseggiano e la parte centrale è eccessivamente statica e diluita. Si segnala positivamente qualche guizzo interessante verso la conclusione, ma il finale è poco credibile, insoddisfacente e a dir poco grossolano. Peccato perché si poteva fare di meglio, anche perché il cast (Chiwetel Ejiofor e Kate Winslet, in primis) è intenso al punto giusto.