L'ex campione di biliardo Eddie Felson (Paul Newman) prende sotto la sua ala protettiva il giovane e promettente giocatore Vincent Lauria (Tom Cruise). Obiettivo: il grande torneo di Atlantic City. Ma al vecchio maestro tornerà ancora la voglia di giocare.

Sequel de Lo spaccone (1961) di Robert Rossen (film in cui, curiosamente, recitò il vero Jake LaMotta immortalato da Scorsese nel 1980 con Toro scatenato). Paul Newman torna a vestire i panni di uno dei suoi personaggi cult, affiancato da un ancora imberbe Tom Cruise, ai tempi stella in ascesa. È il classico racconto di formazione imperniato sulla coppia maestro-allievo, uniti da un rapporto paterno e rivali allo stesso tempo; lo sfondo è un universo fatto di sale fumose dove il dio denaro domina incontrastato. Scorsese tira fuori il meglio della sua tecnica registica, spettacolarizzando al massimo le sequenze delle partite di biliardo con panoramiche a schiaffo, skycam, artifici visivi e una colonna sonora come sempre suggestiva. Per il resto, il film convince meno: certamente non è tra i risultati più alti dell'autore italoamericano, ma resta un buon prodotto, anche grazie alla presenza di un Newman che, finalmente premiato con l'Oscar come miglior attore, batte decisamente in fascino il più giovane Cruise.