Scompartimento n. 6
Hytti nro 6
2021
Paesi
Finlandia, Russia, Estonia, Germania
Genere
Drammatico
Durata
107 min.
Formato
Colore
Regista
Juho Kuosmanen
Attori
Yuriy Borisov
Dinara Drukarova
Polina Aug
Seidi Haarla
Galina Petrova
Laura (Seidi Haarla) è una ragazza finlandese che vive a Mosca per studiare archeologia. Mentre la sua relazione sentimentale sembra essere arrivata a un punto morto, la giovane prende un treno diretto verso il circolo polare artico, per osservare da vicino dei preziosi petroglifi. Laura è costretta a dividere, per tutto il lungo viaggio, una piccola cabina con un minatore russo di nome Ljoha (Yuriy Borosov), che inizierà pian piano a conoscere…
Tratto dal romanzo omonimo di Rosa Liksom del 2011, il film di Kuosmanen può ricordare il cinema di Richard Linklater e, in particolare, Prima dell’alba. Essenziale nella messinscena e intenso nei dialoghi, il lungometraggio ha le sue parti migliori proprio a bordo del treno, tanto da restituire allo spettatore un’atmosfera da altri tempi, dal piglio romantico e avventuroso, dovuta proprio al fascino di uno dei mezzi di locomozione più rappresentati e importanti nella storia della settima arte. Il viaggio diventa presto un modo per ritrovare connessioni umane in un mondo segnato dalla separazione e dall’isolamento (non è un caso il luogo dove si stanno dirigendo i due protagonisti), gradualmente, senza fretta, arrivando a scoprirsi l’un l’altro e cercando di trovare una nuova natura anche dentro se stessi. Un po’ in calo nella parte centrale, il film soffre di una certa ridondanza, ma riesce a rialzarsi bene nel finale e la prima ora è indubbiamente coinvolgente e capace di incuriosire. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2021.
Tratto dal romanzo omonimo di Rosa Liksom del 2011, il film di Kuosmanen può ricordare il cinema di Richard Linklater e, in particolare, Prima dell’alba. Essenziale nella messinscena e intenso nei dialoghi, il lungometraggio ha le sue parti migliori proprio a bordo del treno, tanto da restituire allo spettatore un’atmosfera da altri tempi, dal piglio romantico e avventuroso, dovuta proprio al fascino di uno dei mezzi di locomozione più rappresentati e importanti nella storia della settima arte. Il viaggio diventa presto un modo per ritrovare connessioni umane in un mondo segnato dalla separazione e dall’isolamento (non è un caso il luogo dove si stanno dirigendo i due protagonisti), gradualmente, senza fretta, arrivando a scoprirsi l’un l’altro e cercando di trovare una nuova natura anche dentro se stessi. Un po’ in calo nella parte centrale, il film soffre di una certa ridondanza, ma riesce a rialzarsi bene nel finale e la prima ora è indubbiamente coinvolgente e capace di incuriosire. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2021.
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