Francesca (Catherine Spaak) decide di lasciare suo marito Andrea (Claude Rich) e cominciare una relazione con l'amico di lui, Ernesto (Lou Castel). Quando, però, i due coniugi si accorgono che non possono stare lontani, vivranno il rinnovato rapporto in clandestinità. Lasciando da parte il tono farsesco e scollacciato, Festa Campanile decide di fotografare i costumi degli italiani con una cupa commedia girata con un'attenzione spesso non riscontrabile nella filmografia del regista. Molto curati i costumi, di prim'ordine le musiche (firmate da Riz Ortolani) e un'interprete, la Spaak, assolutamente in parte. Purtroppo, però, l'operazione riesce a metà a causa dell'inevitabile tendenza di scadere presto o tardi nel voyeurismo più banale (si ricorda qui la lunga sequenza del bacio saffico) e anche la sceneggiatura è a dir poco altalenante.