Il corrispondente di guerra americano Mitch Mitchell (Don Ameche) lavora a Londra nell'estate del 1940. Ambizioso e costantemente alla ricerca di uno scoop sull'avanzata dell'esercito tedesco, Mitchell durante un coprifuoco conosce la bella Jennifer Carson (Joan Bennet) e tra i due scatta immediatamente una simpatia destinata a diventare amore. Mitch e Jennifer si ritrovano a lavorare fianco a fianco, mentre i raid aerei dei nazisti non accennano a diminuire. Un melò sullo sfondo di una Londra devastata dai bombardamenti e dilaniata da un senso costante di terrore e minaccia. Un soggetto potenzialmente interessante (scritto da Henry Wales e dal futuro regista Samuel Fuller), i cui maggiori spunti vengono però vanificati da una confezione anonima e superficiale che guarda alla tradizione dialogica della commedia sofisticata e al sentimentalismo melodrammatico senza averne lo stesso vigore, la stessa freschezza e la stessa incisività. Il risultato è quindi pasticciato, banale e dimenticabile nonostante l'impegno di un Don Ameche che cerca quanto meno di rivitalizzare la sonnacchiosa mediocrità dell'intera operazione. Fritz Lang, non accreditato, diresse solo sei giorni di riprese prima di essere sostituito da Archie Mayo per problemi di salute. Mayo rimpiazzerà Lang, per le stesse ragioni, anche nel successivo Ondata d'amore (1942).