Dagli anni Quaranta agli anni Settanta due amici (Jack Nicholson e Art Garfunkel) passano dalle confidenze sulle baldorie universitarie e sulle inevitabili relazioni amorose con diverse donne, alla consapevolezza dei rispettivi fallimenti e della maturità che avanza. Attorno a loro, Susan (Candice Bergen), la donna amata da entrambi, e l'attricetta Bobbie (Ann-Margret).

A Mike Nichols va il merito, dopo Il laureato (1967), di aver contribuito a (re)inventare e liberare una nuova forma, fisica e intellettuale, di sessualità, che ha trovato nel cinema dell'autore di origine ebraica originale e innovativa forma di compiutezza. Il film attraversa 25 anni di tappe cruciali, che sprigionano e sdoganano il sesso nella storia dell'America e dei suoi costumi: Nichols dirige con ineccepibile controllo le vicende di due amici (strepitosi Nicholson e Art Garfunkel, quest'ultimo in trasferta-premio recitativa) alle prese con l'erotismo, le relazioni e i fallimenti, in una nazione (in)gloriosa e culturalmente in continua trasformazione. Tra i documenti più impietosi, spietati e politicamente scorretti generati da Hollywood negli anni Settanta, è inoltre enormemente valorizzato dal serrato script di Jules Feiffer e dal carisma delle interpreti femminili, le scomode e indimenticabili Candice Bergen e Ann-Margret, che per il ruolo di Bobbie avrebbe guadagnato una meritata candidatura all'Oscar come miglior attrice non protagonista.