Bambino (Bud Spencer) e Trinità (Terence Hill) si ritrovano per caso a New Orleans, dove vivono i loro anziani e scatenati genitori (Jessica Dublin e Harry Carey Jr.) e ne combineranno di tutti i colori.

Se c'è un difetto in questo vivace seguito del precedente Lo chiamavano Trinità (1970) può essere riscontrato nella scarsa originalità della formula, riproposta esattamente uguale, senza modifiche di sorta. Mette in gioco nuovamente gli elementi di successo che avevano reso un piccolo culto il primo capitolo, puntando sull'interazione sempre più esasperata tra i due protagonisti e spingendo maggiormente il pedale sul registro comico. Le sequenze divertenti non mancano, come la partita a carte, in cui Tony Binarelli è la controfigura di Terence Hill al tavolo da gioco per eseguire gli incredibili numeri con le carte da gioco, e il siparietto che vede i due fratelli sconvolgere i clienti di un lussuoso ristorante con le loro maniere poco ortodosse. Certo, manca il fascino della sorpresa che aveva benedetto il capostipite e l'intenzione comica è troppo programmata, eppure la freschezza e il fascino dei cazzotti di Spencer e Hill sembrano non tramontare mai. Grandissimo successo al botteghino.