Il regista televisivo James Ballard (James Spader) viene coinvolto in uno spaventoso incidente stradale che rischia di costargli la vita. L'evento, unito all'incontro con Vaughan (Elias Koteas), teorico del legame tra piacere sessuale e morte violenta in auto, è il detonatore che scatena una reazione a catena sempre più estrema.
David Cronenberg adatta l'omonimo romanzo di James Graham Ballard trasformandolo in qualcosa di completamente suo: come da tipica ossessione del regista, l'evoluzione della tecnologia si intreccia all'inquietudine dell'essere umano, pronto a morire pur di raggiungere l'apice del proprio desiderio. Tra sesso, violenza, lacerazioni e cicatrici, l'automatismo dei comportamenti e la sconnessione dei rapporti riflettono un mondo sull'orlo del baratro, pronto all'autodistruzione e reso ancor più straniante da una tecnica stilistica asettica, priva di qualunque sbavatura o cliché (gli incidenti sono filmati nella loro immediatezza e brutalità, evitando di ricorrere all'usurato espediente del ralenti). Le raggelanti pagine ballardiane diventano sullo schermo pericolosamente attraenti: Cronenberg è il primo a subire il perverso fascino del disfacimento fisico e morale che mette in scena, rischiando a tratti di farsi prendere troppo la mano. Una Deborah Kara Unger mai più così sexy interpreta Catherine, moglie del protagonista; Holly Hunter è Helen Remington. Perfette la fotografia di Peter Suschitzky e le musiche di Howard Shore. Premio speciale della giuria al Festival di Cannes.
Il film è disponibile in home-video: leggi la scheda tecnica su Villaggio Tecnologico