Criminali come noi
La odisea de los giles
2019
Paesi
Argentina, Spagna
Generi
Avventura, Commedia
Durata
116 min.
Formato
Colore
Regista
Sebastián Borensztein
Attori
Ricardo Darín
Luis Brandoni
Chino Darín
Verónica Llinás
Daniel Aráoz
Carlos Belloso
Marco Antonio Caponi
Rita Cortese
Andrés Parra
In una cittadina sperduta nei pressi di Buenos Aires alcuni abitanti decidono di raccogliere una somma di denaro per acquistare alcuni silos abbandonati e fondare una cooperativa agricola. Purtroppo, però, vengono truffati e perdono tutti i loro soldi. Non volendosi arrendere, il gruppo decide di vendicarsi del danno subito, improvvisarsi criminali e "rubare in casa dei ladri".
Criminali come noi di di Sebastián Borensztein, inquadrabile come un incrocio tra Ocean’s Eleven (2001) e I soliti ignoti (1958), è un heist movie che declina il dispositivo cinematografico del racconto di una rapina attraverso una certa inclinazione alla commedia ritmata, muovendosi sullo sfondo della crisi economica argentina scoppiata all’inizio del XXI secolo (curiosamente nello stesso anno del film di Steven Soderbergh cui Criminali come noi si rifà). Il pretesto narrativo del film e il motore che ne anima i giri muovono da una truffa bancaria subita dai protagonisti, con la complicità della giustizia, e fanno proprio un piglio pimpante e un’energica scansione degli eventi, che lesinando poco o nulla sulla drammaticità di fondo non rinunciano a un’idea di messa in scena nei momenti migliori perfino rutilante. Le caratterizzazioni dei protagonisti e l’arco narrativo, soprattutto a causa di un minutaggio eccessivamente tirato per le lunghe e di qualche buffa bizzarria di troppo, disperdono però parte della loro forza e l’esito somiglia più a una copia carbone, per quanto diligente e ben fatta, dei modelli di partenza precedentemente citati. I personaggi, nonostante qualche bozzettismo di troppo, riescono però a incarnare diverse anime dell’Argentina e l’affresco corale che ne deriva appare calzante sia nei momenti più solari che in quelli più sferzanti e il merito, a tal proposito, è indubbiamente del cast capitanato da un sempre ottimo Ricardo Darín, attore capace puntualmente di sottigliezze e colpi di coda di raffinatezza non indifferente. Presentato al Toronto Film Festival 2019 e vincitore del Goya come miglior film iberoamericano.
Criminali come noi di di Sebastián Borensztein, inquadrabile come un incrocio tra Ocean’s Eleven (2001) e I soliti ignoti (1958), è un heist movie che declina il dispositivo cinematografico del racconto di una rapina attraverso una certa inclinazione alla commedia ritmata, muovendosi sullo sfondo della crisi economica argentina scoppiata all’inizio del XXI secolo (curiosamente nello stesso anno del film di Steven Soderbergh cui Criminali come noi si rifà). Il pretesto narrativo del film e il motore che ne anima i giri muovono da una truffa bancaria subita dai protagonisti, con la complicità della giustizia, e fanno proprio un piglio pimpante e un’energica scansione degli eventi, che lesinando poco o nulla sulla drammaticità di fondo non rinunciano a un’idea di messa in scena nei momenti migliori perfino rutilante. Le caratterizzazioni dei protagonisti e l’arco narrativo, soprattutto a causa di un minutaggio eccessivamente tirato per le lunghe e di qualche buffa bizzarria di troppo, disperdono però parte della loro forza e l’esito somiglia più a una copia carbone, per quanto diligente e ben fatta, dei modelli di partenza precedentemente citati. I personaggi, nonostante qualche bozzettismo di troppo, riescono però a incarnare diverse anime dell’Argentina e l’affresco corale che ne deriva appare calzante sia nei momenti più solari che in quelli più sferzanti e il merito, a tal proposito, è indubbiamente del cast capitanato da un sempre ottimo Ricardo Darín, attore capace puntualmente di sottigliezze e colpi di coda di raffinatezza non indifferente. Presentato al Toronto Film Festival 2019 e vincitore del Goya come miglior film iberoamericano.
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