Emilia Romagna, anni Trenta. Per salvare il podere di famiglia, i Vigetti accettano un matrimonio combinato con i ricchi Osti. Carlino (Cesare Cremonini), aspirante sposo e impenitente donnaiolo, deve scegliere tra due pretendenti, ma l'arrivo della bella Francesca (Micaela Ramazzotti) metterà in subbuglio l'accordo, scatenando le fantasie del ragazzo. Nella solita Emilia Romagna velata di passato e nostalgia, Pupi Avati punta alla stoccata verso la società gerarchizzata e maschilista. Un attacco frontale agli abusi virili, tra tradimenti e garanzia di prole, a scapito della figura femminile, ridotta a partoriente e badante della casa. Nessun guizzo nella sceneggiatura, firmata dallo stesso regista: germogli di favola realista, sviluppo approssimativo e incoerente, ritratti piccolo borghesi privi di mordente e una ripetitività che annoia. Il cinema di Avati, inchiodato a una gratuita e retorica aura malinconica, sembra ormai irrimediabilmente ripiegato su se stesso. Cast svogliato e impacciato, in cui Cesare Cremonini non brilla certo per vivacità. Gianni Cavina è Sisto Osti, Andrea Roncato è Adolfo Vigetti, Sydne Rome è Enrichetta. Musiche di Lucio Dalla.