Cuori nella tormenta
1984
Paese
Italia
Generi
Commedia, Sentimentale
Durata
102 min.
Formato
Colore
Regista
Enrico Oldoini
Attori
Carlo Verdone
Lello Arena
Marina Suma
Rossana Di Lorenzo
Antonio Spinnato
Jimmy il Fenomeno
Walter (Carlo Verdone), sottoufficiale della Marina Militare, e Raffaello detto Raf (Lello Arena), cuoco di bordo sono grandi amici, malgrado due caratteri profondamente diversi: estroverso e sicuro di sé il primo, timido e impacciato il secondo. I due uomini finiscono per innamorarsi, senza saperlo, della stessa ragazza, la bella Sonia (Marina Suma), aspirante attrice. Ma ben presto Walter e Raf scopriranno di essere rivali in amore e la loro amicizia entra in crisi.
Esordio alla regia per Enrico Oldoini, sceneggiatore di fiducia di Carlo Verdone che qui compare nelle vesti di protagonista (in un ruolo inizialmente pensato per Francesco Nuti). Un elogio dell'amicizia virile che tenta di unire toni sentimentali dai vaghi rimandi melodrammatici (il titolo è lo stesso di un film del 1941 di Carlo Campogalliani appartenente al filone strappalacrime tanto in voga all'epoca) con una comicità grossolana e facilona. Il risultato è un ibrido insulso e banale, privo di mordente e spunti d'interesse che vadano oltre i duetti tra Arena e Verdone, tra l'altro, spesso ripetitivi, noiosi e controproducenti. Malgrado alla sceneggiatura abbiano collaborato due dei massimi esponenti della commedia all'italiana come Ettore Scola e Furio Scarpelli (oltre a Oldoini e Verdone) la struttura drammaturgica è esile e sfilacciata, lo sguardo sulle miserie e le conflittualità umane è tutt'altro che sofisticato o incisivo e gli scivoloni nella volgarità gratuita sono preoccupantemente ricorrenti. Sciapo e dimenticabile.
Esordio alla regia per Enrico Oldoini, sceneggiatore di fiducia di Carlo Verdone che qui compare nelle vesti di protagonista (in un ruolo inizialmente pensato per Francesco Nuti). Un elogio dell'amicizia virile che tenta di unire toni sentimentali dai vaghi rimandi melodrammatici (il titolo è lo stesso di un film del 1941 di Carlo Campogalliani appartenente al filone strappalacrime tanto in voga all'epoca) con una comicità grossolana e facilona. Il risultato è un ibrido insulso e banale, privo di mordente e spunti d'interesse che vadano oltre i duetti tra Arena e Verdone, tra l'altro, spesso ripetitivi, noiosi e controproducenti. Malgrado alla sceneggiatura abbiano collaborato due dei massimi esponenti della commedia all'italiana come Ettore Scola e Furio Scarpelli (oltre a Oldoini e Verdone) la struttura drammaturgica è esile e sfilacciata, lo sguardo sulle miserie e le conflittualità umane è tutt'altro che sofisticato o incisivo e gli scivoloni nella volgarità gratuita sono preoccupantemente ricorrenti. Sciapo e dimenticabile.
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