Doppia pelle
Le daim
2019
Amazon Prime Video
Paese
Francia
Genere
Commedia
Durata
77 min.
Formato
Colore
Regista
Quentin Dupieux
Attori
Jean Dujardin
Adèle Haenel
Albert Delpy
Pierre Gommé
Dopo aver comprato un giaccone scamosciato, Georges (Jean Dujardin) si isola in un albergo sperduto, creando un rapporto sempre più ossessivo con il suo nuovo acquisto. Insieme alla cameriera del bar dell’hotel (Adèle Haenel), darà vita a un bizzarro film amatoriale incentrato sull'idea che dev’essere lui l’unica persona al mondo a poter indossare un giaccone di quel tipo.
Non si può certo puntare alla convenzionalità o cercare traiettorie narrative credibili guardando un film di Quentin Dupieux, regista francese che molti conoscono con lo pseudonimo di Mr. Oizo (nome che usa per le sue attività come DJ e musicista). Come nelle pellicole precedenti dell’autore di Rubber (2010) e Reality (2014), è il nonsense a prevalere e, come in diversi suoi altri lavori, al centro c’è un uomo ordinario che vede la sua vita entrare improvvisamente in un vortice di follia e imprevisti. In questa pellicola si arriva a una sorta di vero e proprio sdoppiamento della personalità del protagonista, che dà al suo giaccone scamosciato un’anima con tendenze omicide, con alcune similitudini con lo pneumatico killer del già citato Rubber. La messinscena di Dupieux però, nonostante tutte le stranezze del caso, è più matura del solito e le atmosfere surreali del lungometraggio ben si sposano con una drammaturgia che regala spunti non indifferenti e un più che discreto coinvolgimento. Se si sta al gioco, è una commedia stralunata e non banale, capace di divertire e spiazzare per tutta la sua durata, benché non tutte le trovate abbiano la stessa efficacia. Buonissima prova di Jean Dujardin in un ruolo molto diverso da quelli in cui siamo abituati a vederlo. Il film è stato scelto per aprire la Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2019.
Non si può certo puntare alla convenzionalità o cercare traiettorie narrative credibili guardando un film di Quentin Dupieux, regista francese che molti conoscono con lo pseudonimo di Mr. Oizo (nome che usa per le sue attività come DJ e musicista). Come nelle pellicole precedenti dell’autore di Rubber (2010) e Reality (2014), è il nonsense a prevalere e, come in diversi suoi altri lavori, al centro c’è un uomo ordinario che vede la sua vita entrare improvvisamente in un vortice di follia e imprevisti. In questa pellicola si arriva a una sorta di vero e proprio sdoppiamento della personalità del protagonista, che dà al suo giaccone scamosciato un’anima con tendenze omicide, con alcune similitudini con lo pneumatico killer del già citato Rubber. La messinscena di Dupieux però, nonostante tutte le stranezze del caso, è più matura del solito e le atmosfere surreali del lungometraggio ben si sposano con una drammaturgia che regala spunti non indifferenti e un più che discreto coinvolgimento. Se si sta al gioco, è una commedia stralunata e non banale, capace di divertire e spiazzare per tutta la sua durata, benché non tutte le trovate abbiano la stessa efficacia. Buonissima prova di Jean Dujardin in un ruolo molto diverso da quelli in cui siamo abituati a vederlo. Il film è stato scelto per aprire la Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2019.
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