Dublino, 1904. Come ogni anno, la sera dell'Epifania si tiene il tradizionale ballo nella casa delle sorelle Kate (Helena Carroll) e Julia Morkan (Cathleen Delany), cui partecipano amici e parenti. Tra gli invitati, il nipote Gabriel (Donal McCann) e la moglie Gretta (Anjelica Huston). A 81 anni, dopo una carriera di oltre quaranta film da regista e quasi altrettanti da sceneggiatore (oltre a numerosissime partecipazioni attoriali), John Huston completa il suo percorso adattando uno dei più celebri racconti di James Joyce. Una scelta non casuale, dal momento che I morti, che chiude la raccolta Gente di Dublino, è un'amara riflessione sulla vecchiaia e il trapasso. Scritto dal figlio Tony Huston (che adatta con estrema fedeltà il testo originale) e interpretato dalla figlia Anjelica, il film è una piccola opera di grande delicatezza e sensibilità, un'ode alla genuinità e al calore dell'Irlanda (seconda patria del regista). Huston diresse il film sulla sedia a rotelle, tra grandi difficoltà fisiche, e morì il giorno prima della sua presentazione fuori concorso alla 44ª Mostra del Cinema di Venezia. Un commiato malinconico che ha il sapore di una poesia pronunciata sottovoce, puro lirismo trasformato in immagini. Cast in stato di grazia e confezione impeccabile: notevoli le musiche di Alex North e la fotografia di Fred Murphy. Candidato a due Oscar: miglior sceneggiatura e costumi.