La notte della vigilia di Natale, un uomo (Daniel Olbrychski) viene costretto dalla sua amante (Maria Pakulnis) a lasciare i festeggiamenti in famiglia per andare alla ricerca del marito di lei, scomparso dalla mattina: finiranno per passare l'intera notte insieme, vagabondando tra stazioni e ospedali. Terzo episodio della miniserie televisiva polacca Decalogo, interamente firmata da Krzysztof Kieślowski. In una Varsavia vuota, gelida e straniante, va in scena il terzo caso “giudiziario” del Decalogo, che pone in questione la necessità dell'insegnamento biblico del santificare le feste. Il dubbio morale-spirituale si dipana in una sorta di on the road per le strade della città, in un lungo confronto-scontro tra i due protagonisti della vicenda con al centro il tema della solitudine e del tradimento, svelando l'ambiguità irrisolta del terzo comandamento. La struttura narrativa è la stessa dei primi due episodi (confronto a due, terza figura assente, finale che incentiva ulteriormente la riflessione) e consolida, pur nel radicale cambiamento delle modalità e delle vicende del racconto (si toccano qui anche le corde del genere mistery), la struttura generale dell'intero Decalogo, confermandone l'efficacia come indagine spirituale sui comandamenti biblici nella società contemporanea. Ne risulta un film dalle atmosfere fosche, dove ogni silenzio acquista un valore semantico preciso, nel tentativo di spiegare una solitudine profonda in contrasto con la classica percezione delle festività.