Deepwater – Inferno sull’oceano
Deepwater Horizon
2016
Paese
Usa
Generi
Azione, Drammatico
Durata
97 min.
Formato
Colore
Regista
Peter Berg
Attori
Mark Wahlberg
Kurt Russell
Douglas M. Griffin
John Malkovich
Dylan O'Brien
Gina Rodriguez
Kate Hudson
Nonostante le ripetute ammonizioni del responsabile (Kurt Russell) della sicurezza della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, il rappresentante (John Malkovich) della compagnia British Petroleum convince l'equipaggio a lavorare in condizioni non del tutto sicure. Qualcosa, inevitabilmente, va storto: per molti uomini, tra cui il coraggioso padre di famiglia Mike Williams (Mark Wahlberg), inizierà un'estenuante lotta per la sopravvivenza.
Basato sul terribile incidente che causò undici morti la notte del 20 aprile 2010, Deepwater – Inferno sull'oceano è un film che rimane a metà strada tra l'inchiesta cronachistica e un più canonico blockbuster dalle tinte concitate. Lavorando sempre con il massimo rispetto per coloro che hanno perso la vita e addentrandosi in punta di macchina da presa nel cuore della vicenda, Peter Berg confeziona un ibrido discreto ma troppo poco coraggioso per lasciare realmente il segno. Il progetto non riesce infatti a intrecciare le due strade intraprese, concentrandosi sull'informazione (fin troppo dettagliata e pedante) nella prima parte per poi glissare completamente sullo spettacolo pirotecnico e sulla retorica nella seconda. Probabilmente ostacolato da una storia ancora troppo recente per essere trattata con le giuste misure e il giusto coraggio, Berg dirige evitando grossolani errori (e alcune sequenze sono anche incisive al punto giusto) ma si priva al tempo stesso di una schierata e sentita esigenza narrativa, finendo così per raccontare la vicenda in maniera semplice e lineare senza interpretarla o contestualizzarla.
Basato sul terribile incidente che causò undici morti la notte del 20 aprile 2010, Deepwater – Inferno sull'oceano è un film che rimane a metà strada tra l'inchiesta cronachistica e un più canonico blockbuster dalle tinte concitate. Lavorando sempre con il massimo rispetto per coloro che hanno perso la vita e addentrandosi in punta di macchina da presa nel cuore della vicenda, Peter Berg confeziona un ibrido discreto ma troppo poco coraggioso per lasciare realmente il segno. Il progetto non riesce infatti a intrecciare le due strade intraprese, concentrandosi sull'informazione (fin troppo dettagliata e pedante) nella prima parte per poi glissare completamente sullo spettacolo pirotecnico e sulla retorica nella seconda. Probabilmente ostacolato da una storia ancora troppo recente per essere trattata con le giuste misure e il giusto coraggio, Berg dirige evitando grossolani errori (e alcune sequenze sono anche incisive al punto giusto) ma si priva al tempo stesso di una schierata e sentita esigenza narrativa, finendo così per raccontare la vicenda in maniera semplice e lineare senza interpretarla o contestualizzarla.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare