Gus Lobel (Clint Eastwood) fa lo scout degli Atlanta Braves, squadra professionistica di baseball della Major League americana. L'avanzare dell'età e i problemi alla vista lo costringono a farsi aiutare dalla figlia Mickey (Amy Adams) per andare a visionare un possibile acquisto: i due non sono mai stati in buoni rapporti e potrebbe essere l'occasione per riavvicinarsi.
Era da quasi vent'anni (Nel centro del mirino di Wolfgang Petersen del 1993) che Clint Eastwood non recitava per un regista che non fosse lui stesso: è tornato a farlo per Robert Lorenz, suo assistente in film come Mystic River (2003) e Million Dollar Baby (2004) che qui esordisce in solitaria dietro la macchina da presa. Scritto da Randy Brown, anche lui un esordiente, Di nuovo in gioco è un convenzionale film a stelle e strisce, che segue traiettorie ampiamente consolidate (il rapporto padre-figlia messo in scena sa molto di già visto) senza rischiare troppo. Non ci sono gravi falle da segnalare, ma anche di guizzi veri e propri non si vede nemmeno l'ombra: è un prodotto senza infamia e senza lode, confezionato con discreto mestiere ma privo di coraggio e vittima di un pizzico di retorica di troppo. Anche lo stesso Eastwood recita in maniera ordinaria, mentre Amy Adams sembra crederci un po' di più.