Quando viene a sapere che il figlio Jack (Jai Courtney) è stato rinchiuso per un tentativo di omicidio in un carcere moscovita, John McClaine (Bruce Willis) prende ferie dal distretto di New York per raggiungerlo. Prima che possa entrare in tribunale, si trova coinvolto in un'evasione organizzata da Viktor Chagarin (Sergei Kolesnikov) per mettere le mani su Yuri Komarov (Sebastian Koch) un milionario contestatore a cui vuole impedire un giusto processo e dal quale cerca di farsi consegnare un misterioso file. Oltre a scoprire che il figlio è in realtà un agente CIA, McClane dovrà affrontare più nemici di quanti avesse immaginato all'inizio.
Nella quinta avventura del poliziotto McClane si completa la sua trasformazione in una specie di super agente segreto. Grazie alla professione del figlio Jack e a un attacco di Ostalgie (il rimpianto per l'epoca della cortina di ferro), John può scatenare la sua guerra personale per le strade di Mosca. Accolto più freddamente di tutti gli altri episodi, non si discosta dal livello di action abbondantemente inverosimile già sperimentato in Die Hard – Vivere o Morire (2007), servito per di più con una sceneggiatura ultra-convenzionale. Nessun interesse nemmeno nel vedere padre e figlio agire insieme (con il secondo che evidentemente ha ereditato la tempra del genitore): resta solo un mastodonte hollywoodiano di mediocre fattura.