John Dillinger (Warren Oates) e la sua banda terrorizzano l'America rapinando banche. Sono gli anni Trenta, dominati da mobster come Baby Face Nelson (Richard Dreyfuss) e Pretty Boyd Floyd (Steve Kanaly). Dillinger viene eletto Nemico Pubblico numero uno, ma deve guardarsi le spalle dal tenace agente dell'Fbi Melvin Purvis (Ben Johnson). L'esordio alla regia dello sceneggiatore John Milius si innesta in quel solco di gangster movie revisionisti aperto da Gangster Story di Arthur Penn (1967). In uno scenario strettamente imparentato con il western (l'altro genere che meglio ha rappresentato l'identità culturale americana), Milius costruisce un biopic efferato, impietoso, ironico e venato di romanticismo, che sfuma i confini tra buoni e cattivi, sbirri e criminali. Benché sgangherato e piuttosto altalenante, è un piccolo cult sin dalla fulminante scena d'apertura, con Dillinger che sembra rivolgersi direttamente allo spettatore. Warren Oates e Ben Johnson si ritrovano (stavolta nemici) a quattro anni da Il mucchio selvaggio di Sam Peckinpah (1969), mentre Michelle Phillips è nota anche come vocalist dei The Mamas & the Papas. Sulla vita del leggendario bandito esistono diversi film, di cui vale la pena ricordare almeno Lo sterminatore di Max Nosseck con Lawrence Harvey (1945) e Nemico pubblico – Public Enemies di Michael Mann con Johnny Depp (2009).