Il discorso del re
The King's Speech
2010
Paesi
Gran Bretagna, Usa, Australia
Generi
Biografico, Drammatico, Storico
Durata
118 min.
Formato
Colore
Regista
Tom Hooper
Attori
Colin Firth
Geoffrey Rush
Helena Bonham Carter
Jennifer Ehle
Guy Pearce
Eve Best
Derek Jacobi
Timothy Spall
Michael Gambon
Claire Bloom
Quando Edoardo VIII (Guy Pearce) è costretto a rinunciare al trono per via della sua relazione con la divorziata Wallis Simpson (Eve Best), il fratello Albert (Colin Firth) diventa Giorgio VI. Affetto da un grave problema di balbuzie, il sovrano riesce a pronunciare il suo primo discorso da sovrano alla nazione, via radio, grazie al sostegno della moglie (Helena Bonham Carter) e del logopedista Lionel Logue (Geoffrey Rush), attore fallito con il quale instaurerà un rapporto umano di grande forza.
Furbissima e coinvolgente biografia, britannica fino al midollo ma assolutamente a stelle e a strisce dal punto di vista strategico: Il discorso del re è una perfetta operazione di marketing (non a caso ne è patron il cerbero Harvey Weinstein, a capo dell'omonima casa di distribuzione) che coniuga memoria e buoni sentimenti, storia – quella di re Giorgio VI e di Lionel Logue, il logopedista che ne curò la balbuzie – e melassa, con una invidiabile precisione che trova aderenza nella compatta sceneggiatura di David Seidler. Tutto al posto giusto nel momento giusto: nulla di trascendentale, ma il film è innegabilmente godibile. Straordinario successo di pubblico, e 4 premi Oscar: al film, alla regia di Tom Hooper, alla sceneggiatura di Seidler e alla raffinata interpretazione del protagonista Colin Firth che, nei panni di Giorgio VI, non soccombe di fronte all'eccezionale talento di un cavallo di razza come Geoffrey Rush, candidato nella categoria dei non protagonisti.
Furbissima e coinvolgente biografia, britannica fino al midollo ma assolutamente a stelle e a strisce dal punto di vista strategico: Il discorso del re è una perfetta operazione di marketing (non a caso ne è patron il cerbero Harvey Weinstein, a capo dell'omonima casa di distribuzione) che coniuga memoria e buoni sentimenti, storia – quella di re Giorgio VI e di Lionel Logue, il logopedista che ne curò la balbuzie – e melassa, con una invidiabile precisione che trova aderenza nella compatta sceneggiatura di David Seidler. Tutto al posto giusto nel momento giusto: nulla di trascendentale, ma il film è innegabilmente godibile. Straordinario successo di pubblico, e 4 premi Oscar: al film, alla regia di Tom Hooper, alla sceneggiatura di Seidler e alla raffinata interpretazione del protagonista Colin Firth che, nei panni di Giorgio VI, non soccombe di fronte all'eccezionale talento di un cavallo di razza come Geoffrey Rush, candidato nella categoria dei non protagonisti.
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