Dog Star Man
Dog Star Man
1964
Paese
Usa
Genere
Sperimentale
Durata
79 min.
Formato
Colore
Regista
Stan Brakhage
Attori
Stan Brakhage
Jane Brakhage
Un uomo (Stan Brakhage) ha un’esperienza mistica mentre è su una montagna ad abbattere alberi.
Completamente privo di audio, suddiviso in quattro parti più un preludio, Dog Star Man è l’opera più importante di Stan Brakhage, padre del cinema sperimentale americano e principale esponente, con Frampton e Mekas, dei film più radicali del New American Cinema. Brakhage lavora con la pellicola fotogramma per fotogramma, graffiandola, dipingendola, destrutturando il proprio girato in funzione di un effetto visivo di maggiore impatto, e in questo inquietante viaggio mistico si nota più che mai, visto che l’autore abbandona la parvenza di quella che può sembrare una trama (riprende sé stesso mentre compie il proprio lavoro di taglialegna quasi come se fosse un pretesto per mostrare tutt’altro), la volontà di darsi a un cinema di trascendenza, di estetica fluttuante. È un film-vita, un film-mondo, un film-cosmo che racconta una specie di universalità mostrandola e non raccontandola, andando oltre i limiti espressivi dell’arte cinematografica a livello narrativo per poter affrontare l’immagine nella maniera più ampia possibile, usando un linguaggio comprensibile a tutti, con una completezza che mostra siparietti cosmici confusi tra il concreto e l’astratto. Tra amplessi colorati e viaggi spaziali, nascita e morte, deliri spiritualisti di vario tipo e scene che buttano a terra con il proprio collassante realismo (magari trasformato o reso antirealista tramite filtri allucinogeni, l’uso del negativo o lenti per distorcere), l'opera risulta una delle esperienze più estreme e mistiche del cinema tutto. Avanguardistica esplosione di colori e immagini che va contro ogni dogma per il piacere dell’essere pienamente un’incontaminata e intima follia di inquadrature incrociate. Da vedere.
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