Aspirante attore e gigolò, Chance Wayne (Paul Newman) torna nella città natale insieme ad Alexandra Del Lago (Geraldine Page), diva dipendente da alcool e droghe, da cui spera di ottenere un'opportunità lavorativa. Chance vuole ritrovare l'amata Heavenly (Shirley Knight) e fuggire con lei, ma il padre della ragazza, il potentissimo "Boss" Finley (Ed Begley), cerca di fermarlo. Quattro anni dopo La gatta sul tetto che scotta (1958), Richard Brooks si ispira ancora una volta a un dramma di Tennessee Williams, scegliendo anche in questo caso come protagonista Paul Newman. Gli ingredienti del grande autore teatrale ci sono tutti: calde atmosfere sudiste, passionalità, erotismo, grande abbondanza di temi scabrosi (dall'aborto alla dipendenza da droghe, dalla corruzione alla prostituzione maschile). Regista abituato a muoversi tra i più diversi generi, Brooks si conferma abile con il mélo e regala un'opera torbida eppure irresistibilmente romantica, illuminata dai suoi protagonisti fascinosi e dannati: lui arrivista spregiudicato redento da un sogno d'amore, lei stella caduta di una Hollywood crudele e illusoria. Peccato solo per quel finale frettoloso e forzato, ovviamente diverso da quello della pagina scritta, che comunque non intacca la fosca potenza della pellicola. Oscar come miglior attore non protagonista a Ed Begley. Nel 1989 è stato realizzato un altro adattamento della pièce, un film per la TV diretto da Nicolas Roeg e interpretato da Elizabeth Taylor, Mark Harmon e Rip Torn (già nel cast del primo film, qui nei panni di Boss Finley). Fotografia di Milton R. Krasner.