Un gruppo di intellettuali è rinchiuso in una casa di campagna: tra questi c'è anche la giovane Ellie (Viktorija Amitova), divisa tra il vero amore e la sicurezza di un solido futuro accanto a un uomo ricco. Tutti discutono, riflettono, giocano; ma poi arriva la guerra e per le parole non c'è più tempo. Tratto da una delle opere più importanti di George Bernard Shaw, Casa cuorinfranto (1919), in Una dolorosa indifferenza si trovano tutte le tematiche di partenza utili a Sokurov per accentuare la metafora della decadenza di un (tipo di) mondo che sta volgendo al termine: a volte il suo simbolismo si fa però troppo caricato, ostico e incapace di attrarre chi guarda nel modo giusto. Ai limiti del kitsch dal versante stilistico, il film azzecca alcune interessanti soluzioni visive (la mescolanza tra colore e bianco e nero) che, però, si perdono in un insieme confuso, dove si procede sempre per accumulo e mai per sottrazione. Senza ombra di dubbio, è tra i titoli minori della carriera di un grandissimo cineasta.