La donna è donna
Une femme est une femme
1961
Paesi
Francia, Italia
Generi
Commedia, Sentimentale, Sperimentale
Durata
85 min.
Formato
Colore
Regista
Jean-Luc Godard
Attori
Anna Karina
Jean-Claude Brialy
Jean-Paul Belmondo
Marie Dubois
Jeanne Moreau
Angela (Anna Karina), giovane spogliarellista, vuole un figlio a tutti i costi, ma il suo fidanzato (Jean-Claude Brialy) non ne vuole sapere. Tenterà allora con Alfred (Jean-Paul Belmondo), un amico innamorato di lei.
«Genere Lubitsch». Una didascalia iniziale ci guida immediatamente verso la strada del passato della settima arte che, La donna è donna, omaggia facendo riferimento a uno dei generi più fortunati della Hollywood classica: il musical. Angela sogna di vivere in una pellicola di Gene Kelly, dove ogni cosa si sistemava nel verso giusto, ma ora, nel cinema moderno, non si può più avere tale solidità di scrittura, montaggio invisibile e lieti fini: Godard accentua il discorso iniziato con il suo capolavoro Fino all'ultimo respiro (1960), fa parlare i personaggi in macchina, inframezza la trama con gag e situazioni surreali, e costruisce una narrazione disarticolata e confusa. Il tutto però funziona, il risultato è delizioso e i momenti geniali abbondano: Anna Karina, che dopo le riprese sposerà il regista, in una sequenza sembra volersi nascondere da una cinepresa che non può cessare d'inquadrarla. È lei la protagonista del film ed è intorno a lei che Godard costruisce una pellicola che è anche un'esaltazione della bellezza della sua futura compagna. Imbarazzante l'edizione italiana che ha tagliato alcune scene e alterato, in parte, il senso complessivo dell'operazione. Persino le celebri battute finali («Tu es infâme», «Non, je suis une femme») non trovano alcuna ragion d'essere nella versione nostrana. Primo film di Godard a colori, ma le sue sperimentazioni toccano anche il sonoro e il formato Cinemascope. Premio speciale della giuria e premio per la miglior interpretazione femminile al Festival di Berlino del 1961.
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