Tess McGill (Melanie Griffith) è una brillante segretaria trentenne che non ha mai avuto modo di esprimere le proprie potenzialità: vive con un fidanzato cafone (Alec Baldwin) in un appartamento mediocre a Staten Island e si ritrova a fare da assistente alla rampante manager Catherine (Sigourney Weaver), sua coetanea ricchissima e potente. Quando quest'ultima si infortuna, Tess coglierà la palla al balzo per farsi notare, oltre che sul lavoro, anche dal bel Jack Trainer (Harrison Ford), uomo di successo e dipendente di un altro studio. 

Commedia romantica che ha fatto sognare milioni di ragazze negli anni Ottanta, Una donna in carriera racconta la parabola dell'American Dream realizzato da una banale segretaria che si ritrova, grazie alla sua intraprendenza, a condurre un'importante trattativa di affari. Deliziosamente ritmato, con un parco personaggi decisamente incisivi (oltre ai protagonisti, spicca anche Joan Cusack nei panni della colorita ed eccentrica amica di Tess e un cameo di Kevin Spacey a inizio carriera nel ruolo di un volgarissimo uomo d'affari), il film mantiene un buon equilibrio tra l'indagine sulla trasformazione di Tess, da ragazza di periferia a elegante business woman. Il mondo della finanza newyorkese appare come al solito spietato e maschilista, ma Nichols apre uno spiraglio per i sognatori che credono in se stessi. Peccato però che la sua regia sia un po' troppo scolastica e non tutti gli attori siano in gran forma: efficaci Melanie Griffith e Sigourney Weaver, a dir poco spaesato Harrison Ford. Resta comunque un'evasione leggera ma costruita discretamente, con qualche sequenza di culto e una colonna sonora strepitosa di Carly Simon. Oscar per la miglior canzone (l'epica Let the River Run) e tre nomination al parco attrici: la Griffith come protagonista e Weaver e Cusack come non protagoniste.