Woman on the Beach
Haebyeonui yeoin
2006
Paese
Corea del Sud
Generi
Commedia, Drammatico, Sentimentale
Durata
129 min.
Formato
Colore
Regista
Hong Sang-soo
Attori
Kim Seung-woo
Ko Hyeon-jeong
Kim Tae-woo
Song Seon-mi
Choi Ban-ya
Kim Jung-rae (Kim Seung-woo) è un famoso regista che si reca nel resort estivo di Shinduri fuori stagione per scrivere in tranquillità la sua nuova sceneggiatura. Lo accompagna un collaboratore che si presenta con la “fidanzata” Mun-suk (Go Hyun-jung), una giovane affascinante che ha vissuto alcuni anni in Europa: tra il protagonista e la donna scatta un'attrazione irrefrenabile che sarà fonte di tensione e rabbia. Partita la coppia l'uomo sposterà immediatamente la sua attenzione su un'altra donna di passaggio, salvo cambiare idea al ritorno di Mun-suk.
Nel settimo lungometraggio di Hong Sang-soo cominciamo a trovare esplicitati tutti gli elementi di forma e di contenuto che costituiscono la poetica del regista coreano. Il protagonista è un artista, un regista impegnato nell'atto creativo di scrivere un film, i livelli della narrazione vengono stratificati, oltrepassando in continuazione la sottile linea che separa la finzione dalla sua messa in scena: Woman on the Beach si compone di due episodi, caratterizzati da ripetizioni e variazioni sul tema che finiranno per convergere con il chiarimento tra le due donne protagoniste del triangolo amoroso; il regista è presentato come un personaggio capriccioso, volubile, meschino, fin troppo compiaciuto (esattamente come il film) del lavoro svolto in quei giorni, ma che in realtà si riduce solo a un paio di paginette scarabocchiate a mano e le sue caratteristiche possono tranquillamente essere generalizzate al tipico uomo coreano, maschilista e misogino. Peccato che tutto l’impianto crolli sotto il peso di una narrazione grossolana e frettolosa, artefatta e scritta eccessivamente a tavolino. Da sottolineare come la scelta di una location marittima con una ampia spiaggia consenta di aggiungere ai tipici piani fissi alcuni timidi movimenti di macchina come delle brevi panoramiche che non svolgono una particolare funzione narrativa ma che sottolineano la distanza dei personaggi dalla macchina da presa, come ad esempio nella sequenza finale. Hong Sang-soo è spesso accostato ai registi europei ed a Eric Rohmer in particolare; Woman on the Beach con le lunghe inquadrature sulla spiaggia richiama esplicitamente i film del maestro francese girati sulla costa atlantica, come Pauline alla spiaggia (1983) o Un ragazzo, tre ragazze (1996).
Nel settimo lungometraggio di Hong Sang-soo cominciamo a trovare esplicitati tutti gli elementi di forma e di contenuto che costituiscono la poetica del regista coreano. Il protagonista è un artista, un regista impegnato nell'atto creativo di scrivere un film, i livelli della narrazione vengono stratificati, oltrepassando in continuazione la sottile linea che separa la finzione dalla sua messa in scena: Woman on the Beach si compone di due episodi, caratterizzati da ripetizioni e variazioni sul tema che finiranno per convergere con il chiarimento tra le due donne protagoniste del triangolo amoroso; il regista è presentato come un personaggio capriccioso, volubile, meschino, fin troppo compiaciuto (esattamente come il film) del lavoro svolto in quei giorni, ma che in realtà si riduce solo a un paio di paginette scarabocchiate a mano e le sue caratteristiche possono tranquillamente essere generalizzate al tipico uomo coreano, maschilista e misogino. Peccato che tutto l’impianto crolli sotto il peso di una narrazione grossolana e frettolosa, artefatta e scritta eccessivamente a tavolino. Da sottolineare come la scelta di una location marittima con una ampia spiaggia consenta di aggiungere ai tipici piani fissi alcuni timidi movimenti di macchina come delle brevi panoramiche che non svolgono una particolare funzione narrativa ma che sottolineano la distanza dei personaggi dalla macchina da presa, come ad esempio nella sequenza finale. Hong Sang-soo è spesso accostato ai registi europei ed a Eric Rohmer in particolare; Woman on the Beach con le lunghe inquadrature sulla spiaggia richiama esplicitamente i film del maestro francese girati sulla costa atlantica, come Pauline alla spiaggia (1983) o Un ragazzo, tre ragazze (1996).
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