Francia, fine Settecento. Henriette (Lillian Gish) e la sorella Louise (Dorothy Gish), una trovatella, restano orfane durante una pestilenza. Per curare la cecità di Louise, Henrietta decide di partire con lei alla volta di Pargi, nella speranza che un medico esperto possa farle tornare la vista. Ma, durante il viaggio, Henrietta viene rapita e Louise, rimasta sola, diventa schiava di una mendicante. Rimarranno separate per anni, fino al lieto fine. Melodramma che si svolge sullo sfondo degli anni bui del diciottesimo secolo francese, e che si conclude in piena Rivoluzione francese, Le due orfanelle è l'ultimo film di David W. Griffith con protagoniste le sorelle Gish. Lillian, la maggiore, recitò in 46 film del regista, diventando di fatto la sua musa, nonché una delle più grandi dive del cinema muto, grazie ai ruoli da protagonista nei meravigliosi Nascita di una nazione (1915), Intolerance (1916) e Giglio infranto (1919). La sorella Dorothy, invece, con Griffith girò “soltanto” 26 film, ma in ruoli secondari o da co-protagonista, restando sempre all'ombra di Lillian. Tratto dalla pièce teatrale di Adolphe d'Ennery e Eugene Cormon Les Deux Orphelines, che Griffith proietta di qualche anno avanti per far cadere gli eventi durante la rivoluzione, Le due orfanelle porta lo spettatore nel territorio più congeniale al regista: quello di una storia melodrammatica che si dispiega all'ombra della Storia. E nel farlo, Griffith non si risparmia in termini di maestria registica, dai dettagli che arricchiscono le sequenze, fino alle scene di massa, passando per una direzione delle due attrici che riesce a consacrarle per sempre nella storia del cinema.