Dune
Dune
2021
Paesi
Usa, Canada
Generi
Avventura, Drammatico, Fantascienza
Durata
155 min.
Formato
Colore
Regista
Denis Villeneuve
Attori
Timothée Chalamet
Rebecca Ferguson
Zendaya
Jason Momoa
Oscar Isaac
David Dastmalchian
Josh Brolin
Dave Bautista
Stellan Skarsgård
Charlotte Rampling
Javier Bardem
Undicesimo millennio. Il pianeta Arrakis, conosciuto anche come Dune, dopo essere stato dominato per decenni dalla perfida casata degli Harkonnen passa sotto il controllo della benevola casata Atreides. Duca Leto Atreides (Oscar Isaac), valoroso signore della casata, intuisce subito che si tratta di una mossa studiata dall'imperatore dell'universo per eliminare il popolo a cui appartiene. In gioco c'è il controllo della Spezia, preziosa sostanza presente solo su Dune che fornisce capacità mentali sovrumane e rende possibili i viaggi interstellari. Quando il conflitto esplode, sarà compito del giovane Paul Atreides (Timothée Chalamet) e di sua madre Lady Jessica (Rebecca Ferguson), membro della sorellanza esoterica Bene Gesserit, condurre il popolo degli Atreides verso la libertà.
Prima parte dell'adattamento cinematografico del romanzo omonimo (1965) scritto da Frank Herbert, fonte di ispirazione, ad esempio, per Lucas nella creazione dell'immaginario di Star Wars, il kolossal fantascientifico di Denis Villeneuve è un'avventura sci-fi dal profondo respiro epico che gioca le proprie carte con consapevolezza e coerenza, ricercando una continua sottrazione sia dal punto di vista dell'aspetto visivo, sia dal punto di vista del consistente materiale letterario da gestire. Modellato su un ricercatissimo e ipermoderno impianto minimal che riprende alcune soluzioni arthouse di Blade Runner 2049 riducendone sapientemente la palette cromatica, il film si pone come un viaggio mitico giocato su campi lunghissimi e ampi spazi ripresi con maestosità (impeccabile fotografia di Greig Fraser), che a volte corre il rischio di perdersi e ripiegarsi su se stesso nella continua ricerca di una solenne contemplazione. Il Paul Atreides interpretato da Timothée Chalamet, "eletto" che vive con timore il peso di un ruolo a cui non può sottrarsi, funziona soprattutto in relazione alla propria purezza adolescenziale, non a caso infatti il suo percorso di crescita, presente solo in parte in questa prima parte del titanico progetto Dune, trova il momento più significativo nel confronto con la madre dopo la fuga nel deserto. Dal punto di vista strettamente spettacolare, il film non si omologa agli eccessi dei blockbuster più commerciali e azzarda una via più autoriale: il senso plastico dell'azione è ben calibrato, ma la totale assenza di pathos e le studiatissime interazioni tra i personaggi possono diventare un limite. Ma, al netto di qualche scivolone, Villeneuve rimane fedele a una vincente idea di cinema che unisce spiritualismo e atmosfera apocalittica (con tanto di omaggio al colonnello Kurtz nel finale di Apocalypse Now), trovando il suo motivo di interesse primario in una efficace legame con la contemporaneità (il desiderio di libertà del popolo oppresso, il deserto come limes esistenziale, il rimando a un'ambientazione vicina alla visione occidentale del Medio Oriente). Onnipresenti musiche di Hans Zimmer, a tratti ingombranti ma fondamentali per trasmettere il fascino quasi esotico del concept di base. Il crudele Barone Harkonnen, interpretato da Stellan Skarsgård, è uno dei personaggi secondari migliori del film, ma anche la reverenda madre Gaius Helen Mohiam di Charlotte Rampling lascia il segno. Zendaya è Chani Kynes dei Fremen, nativi ribelli del pianeta Dune costretti all'emarginazione nel deserto più profondo. Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021, il film ha vinto 6 Oscar "tecnici": dalla fotografia al montaggio, passando per il sonoro, la colonna sonora, la scenografia e gli effetti speciali.
Prima parte dell'adattamento cinematografico del romanzo omonimo (1965) scritto da Frank Herbert, fonte di ispirazione, ad esempio, per Lucas nella creazione dell'immaginario di Star Wars, il kolossal fantascientifico di Denis Villeneuve è un'avventura sci-fi dal profondo respiro epico che gioca le proprie carte con consapevolezza e coerenza, ricercando una continua sottrazione sia dal punto di vista dell'aspetto visivo, sia dal punto di vista del consistente materiale letterario da gestire. Modellato su un ricercatissimo e ipermoderno impianto minimal che riprende alcune soluzioni arthouse di Blade Runner 2049 riducendone sapientemente la palette cromatica, il film si pone come un viaggio mitico giocato su campi lunghissimi e ampi spazi ripresi con maestosità (impeccabile fotografia di Greig Fraser), che a volte corre il rischio di perdersi e ripiegarsi su se stesso nella continua ricerca di una solenne contemplazione. Il Paul Atreides interpretato da Timothée Chalamet, "eletto" che vive con timore il peso di un ruolo a cui non può sottrarsi, funziona soprattutto in relazione alla propria purezza adolescenziale, non a caso infatti il suo percorso di crescita, presente solo in parte in questa prima parte del titanico progetto Dune, trova il momento più significativo nel confronto con la madre dopo la fuga nel deserto. Dal punto di vista strettamente spettacolare, il film non si omologa agli eccessi dei blockbuster più commerciali e azzarda una via più autoriale: il senso plastico dell'azione è ben calibrato, ma la totale assenza di pathos e le studiatissime interazioni tra i personaggi possono diventare un limite. Ma, al netto di qualche scivolone, Villeneuve rimane fedele a una vincente idea di cinema che unisce spiritualismo e atmosfera apocalittica (con tanto di omaggio al colonnello Kurtz nel finale di Apocalypse Now), trovando il suo motivo di interesse primario in una efficace legame con la contemporaneità (il desiderio di libertà del popolo oppresso, il deserto come limes esistenziale, il rimando a un'ambientazione vicina alla visione occidentale del Medio Oriente). Onnipresenti musiche di Hans Zimmer, a tratti ingombranti ma fondamentali per trasmettere il fascino quasi esotico del concept di base. Il crudele Barone Harkonnen, interpretato da Stellan Skarsgård, è uno dei personaggi secondari migliori del film, ma anche la reverenda madre Gaius Helen Mohiam di Charlotte Rampling lascia il segno. Zendaya è Chani Kynes dei Fremen, nativi ribelli del pianeta Dune costretti all'emarginazione nel deserto più profondo. Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021, il film ha vinto 6 Oscar "tecnici": dalla fotografia al montaggio, passando per il sonoro, la colonna sonora, la scenografia e gli effetti speciali.
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