Los Angeles. Jane (Meryl Streep) è divorziata da dieci anni da Jake (Alec Baldwin), il quale, nel frattempo, si è risposato con la giovane e provocante Agness (Lake Bell). Quando uno dei tre figli della coppia si diploma a New York, riscoppia la passione tra i due ex coniugi e l'equilibrio trovato nella gestione dei rapporti salta all'improvviso. Nel frattempo, però, Jane aveva cominciato a frequentare Adam (Steve Martin), l'architetto che le sta sistemando la casa.
Meryl Streep era reduce dal successo di Mamma mia! (2008), musical nel quale il pubblico l'aveva riscoperta come interprete di commedie dal coté sentimentale, per altro nei panni di un personaggio buffo e solare. Nancy Meyers non fa altro che ricalcare furbamente e con una certa scaltrezza il soggetto di quel film a sfondo vacanziero: cambiano naturalmente l'ambientazione, i co-protagonisti, il genere e, per forza di cose, anche la tipologia di messa in scena, ma la sostanza rimane piuttosto invariata e ritroviamo anche in questo caso una donna di mezza età felicemente single improvvisamente travolta dai sentimenti, a tal punto da ritrovarsi costretta a prendere una drastica e immediata decisione. La freschezza e la leggerezza dell'opera di Phyllida Lloyd sono però piuttosto lontani e il film della Meyers pare limitarsi a imbastirne una sbiadita brutta copia. La Streep è naturalmente sempre e comunque bravissima, anche se di tanto in tanto esagera e calca troppo la mano. Non pervenuti, dal canto loro, gli interpreti maschili: Alec Baldwin è poco sopportabile e fastidiosamente piacione, mentre Steve Martin risulta scarsamente incisivo e fatica a lasciare il segno. La regia è si adatta in maniera piuttosto prevedibile al clima losangelino, dall'atmosfera patinata e tutto all'insegna del più totale culto dell'apparenza, ma sia il contesto che le dinamiche delle singole situazioni sono poco approfonditi e vengono presto sotterrati sotto il cumulo di gag e di dialoghi elementari e melensi.