E respirare normalmente
Andid edlilega
2018
Netflix
Paese
Islanda
Genere
Drammatico
Durata
95 min.
Formato
Colore
Regista
Isold Uggadottir
Attori
Kristín Þóra Haraldsdóttir
Babetida Sadjo
Patrik Nökkvi Pétursson
Penisola di Reykjanes (Islanda). Lára (Kristín Þóra Haraldsdóttir) è una madre single in difficoltà economiche, molto legata al figlio Eldar (Patrik Nökkvi Pétursson). Rimasti senza casa, un barlume di speranza si affaccia sulle loro vite quando la donna inizia uno stage presso la polizia di frontiera dell’aeroporto locale. È durante il lavoro che si imbatte in Adja (Babetida Sadja), una giovane della Guinea-Bissau che vorrebbe andare in Canada ma viene respinta perché Lára la scopre in possesso di un passaporto falso.
Quello raccontato da Isold Uggadottir è un film sulla solitudine e sull’intreccio di vite dai destini diversi che finiscono, però, per trovare ragioni comuni per aiutarsi reciprocamente. È sola Lára nell’affrontare i problemi economici che le si presentano davanti. La sorregge l’amore incrollabile per il figlio, che cerca in tutti i modi di proteggere inventando per lui la favola di un’avventura da vivere insieme quando rimangono senza appartamento e sono costretti a passare le notti in macchina. È sola in un Paese straniero Adja che per fredde ragioni burocratiche sta per essere rimandata in Africa dove rischia la vita in quanto omosessuale. Il tono del film è drammatico ma la regista non calca mai troppo la mano e affida il tema della speranza al piccolo Elder; sarà lui a compiere un’azione che metterà in contatto Lára e Adja. Le due donne impareranno poco a poco a conoscersi; le distanze tra loro, sia fisiche che linguistiche, andranno affievolendosi e di entrambe emergerà il forte lato umano come unica via possibile per superare l’indifferenza e un certo cinismo della società moderna. L'unico grande difetto è nella mancanza di innovazione su tematiche tanto importanti, con una grande sensibilità unita a una chiave narrativa vista e rivista. E respirare normalmente è stato presentato nel 2018 al Toronto Film Festival dove la regista ha vinto nella sezione World Cinema Dramatic ed è disponibile su Netfix.
Quello raccontato da Isold Uggadottir è un film sulla solitudine e sull’intreccio di vite dai destini diversi che finiscono, però, per trovare ragioni comuni per aiutarsi reciprocamente. È sola Lára nell’affrontare i problemi economici che le si presentano davanti. La sorregge l’amore incrollabile per il figlio, che cerca in tutti i modi di proteggere inventando per lui la favola di un’avventura da vivere insieme quando rimangono senza appartamento e sono costretti a passare le notti in macchina. È sola in un Paese straniero Adja che per fredde ragioni burocratiche sta per essere rimandata in Africa dove rischia la vita in quanto omosessuale. Il tono del film è drammatico ma la regista non calca mai troppo la mano e affida il tema della speranza al piccolo Elder; sarà lui a compiere un’azione che metterà in contatto Lára e Adja. Le due donne impareranno poco a poco a conoscersi; le distanze tra loro, sia fisiche che linguistiche, andranno affievolendosi e di entrambe emergerà il forte lato umano come unica via possibile per superare l’indifferenza e un certo cinismo della società moderna. L'unico grande difetto è nella mancanza di innovazione su tematiche tanto importanti, con una grande sensibilità unita a una chiave narrativa vista e rivista. E respirare normalmente è stato presentato nel 2018 al Toronto Film Festival dove la regista ha vinto nella sezione World Cinema Dramatic ed è disponibile su Netfix.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare