Evaso dal manicomio, il generoso e incosciente banchiere Giambattista Giordano (Michel Simon) decide di allestire una commedia al fine di alleviare le sofferenze di alcuni tristi figuri che alloggiano in una pensioncina: realtà e finzione si intersecheranno, dando origine a catarsi e nuovi amori. Scatenata commedia diretta dall'avanguardista Marcel L'Herbier, che gioca sul limite, in questo caso impercettibile, tra arte e quotidianità («Ognuno gioca un ruolo») per delineare la fondamentale necessità alla leggerezza nell'approccio all'esistenza. La sceneggiatura di Gaetano Campanile-Mancini, André Cerf, Gino Valori e Nicolas Evreinoff (celebre drammaturgo russo che, non a caso, teorizzò la sovrapposizione tra vita e teatro per coltivare un'imprescindibile attitudine illusoria) punta evidentemente alla rappresentazione giocosa, con una vorticosa girandola di equivoci e amori destinati a evadere dai limiti imposti del palcoscenico. Notevole la sapienza tecnica di L'Herbier, che organizza inquadrature studiate e calibrate nelle quali il dinamismo visivo è veicolato da un incessante brulicare di personaggi. Un film spensierato e al tempo strutturato (l'apertura e chiusura metacinematografiche risultano pienamente funzionali), appesantito però da uno sviluppo confuso e da eccessi caricaturali che minano il risultato finale. In ogni caso, sorprendente. Ramon Novarro è Felice Ciatti.