1413. Enrico V (Kenneth Branagh), re d'Inghilterra, è un uomo giusto, coraggioso e amato dal popolo. Due anni dopo la sua salita al trono, su consiglio di alcuni membri della Chiesa, decide di reclamare il regno di Francia, suo per diritto parentale. Dichiara così guerra a re Carlo VI (Paul Scofield) e scende in battaglia nonostante il suo esercito sia numericamente inferiore. Esordio dietro la macchina da presa per Kenneth Branagh, regista, attore e sceneggiatore nato a Belfast nel 1960. Nell'adattare con piglio personale l'omonima opera di William Shakespeare, il giovane autore britannico mantiene numerosi richiami al mondo del teatro, a partire dalla scelta di molti celebri attori inglesi (Derek Jacobi, in veste di narratore, illustra la situazione da dietro le quinte di un palco). Il risultato è però una trasposizione incentrata sul ritmo e l'azione che, rimanendo filologicamente legata al testo, si propone di avvicinare il pubblico giovan(il)e al dramma storico firmato dal Bardo. Messinscena agile e moderna, scenografie e costumi curati nei particolari, senza sfoggio di inutile sfarzo. Branagh si dimostra un protagonista all'altezza della complessità del personaggio, senza voler emulare sir Laurence Olivier. Stile classico e pulito, con movimenti di macchina fluidi e notevoli sequenze di battaglia. La narrazione macchinosa e alcune sequenze di raccordo troppo forzate compromettono solo in parte il risultato complessivo. Musiche di Patrick Doyle. Oscar per i migliori costumi e due nomination per Branagh (regia, attore protagonista).