L'eroico Ercole (Reg Park) affronta un viaggio nel cuore degli inferi, accompagnato dai fidi Teseo (George Ardisson) e Telemaco (Franco Giacobini), per trovare una pietra magica in grado di restituire la ragione a Deianira (Leonora Ruffo), tenuta in soggezione da un incantesimo del malvagio re Lico (Christopher Lee). Reduce dal folgorante esordio con La maschera del demonio (1960), Mario Bava cede alle lusinghe di un cinema di genere artisticamente poco nobile ma remunerativo: Ercole al centro della terra è infatti un tipico film d'avventura a tema mitologico, appartenente al filone dei peplum, assai fiorente nella cinematografia italiana anni Cinquanta-Sessanta. A dispetto di cupe ambientazioni e di alcune soluzioni visive di stampo orrorifico, il film non si discosta dalla generale mediocrità delle pellicole epiche ed avventurose prodotte in Italia nel medesimo periodo. Un eroe ipertrofico dà prova della propria forza sovrumana tra mille pericoli, alleggerimenti comici di contorno, fanciulle piacenti e un cattivo tutto d'un pezzo (al quale presta il volto truce Christopher Lee, di fresca consacrazione dopo Dracula il vampiro, firmato nel 1958 da Terence Fisher). Film consigliato solo a chi volesse esplorare un lato nascosto di un artigiano dell'horror e del thriller. Sceneggiato da Bava con Sandro Continenza, Franco Prosperi (co-regista) e Duccio Tessari. Colonna sonora di Armando Trovajoli.