L'esorcista
The Exorcist
1973
Paese
Usa
Genere
Horror
Durata
122 min.
Formato
Colore
Regista
William Friedkin
Attori
Ellen Burstyn
Max von Sydow
Linda Blair
Jason Miller
Lee J. Cobb
Jack MacGowran
Kitty Winn
Washington. La dodicenne Regan (Linda Blair) inizia a manifestare disturbi di personalità, che vanno aggravandosi con il passare del tempo. La madre Chris (Ellen Burstyn), dopo aver cercato invano aiuto nella psichiatria, affida la ragazza alle cure di padre Karras (Jason Miller), sacerdote in crisi spirituale che sospetta una possessione diabolica. L'intervento dell'esorcista Lancaster Merrin (Max von Sydow) sarà determinante.
Il film che ha contribuito a sdoganare l'horror tra il grande pubblico, tratto dal romanzo omonimo di William Peter Blatty (anche produttore e sceneggiatore) e mirabilmente diretto da William Friedkin. Capolavoro di costruzione tensiva, capace di annientare emotivamente lo spettatore tramite l'uso di un climax narrativo costante, L'esorcista scava nelle paure ancestrali dell'essere umano (il demonio, simbolo di un lato oscuro maligno volutamente ignorato), oltre a rivelarsi saggio psicanalitico da manuale (la possessione come metafora del disagio adolescenziale), nonché riflessione critica sulla dicotomia scienza-fede nella società moderna. Una discesa agli inferi a tratti insostenibile, con una funzionale blasfemia linguistica che rende il tutto ancor più disturbante. Molte le sequenze da antologia: il sogno del traumatizzato padre Karras sulla madre morta (esaltato da un montaggio serratissimo e quasi subliminale che fa presagire la tragedia incombente); l'agghiacciante masturbazione di Regan con un crocifisso di fronte all'atterrita madre; l'esorcismo finale. Da incubo la rappresentazione del demone Pazuzu, entrato di diritto nell'immaginario collettivo come icona orrorifica. Cast straordinario (con menzione speciale a Lee J. Cobb nel ruolo del tenente William Kinderman) e memorabile colonna sonora in cui spicca Tubular Bells, il tema del film composto da Mike Oldfield. Due Oscar (sceneggiatura non originale e sonoro), enorme successo al botteghino e svenimenti di massa all'uscita nelle sale. Con due seguiti (L'esorcista II – L'eretico, del 1977, di John Boorman, e L'esorcista III, del 1990, di William Peter Blatty), un prequel (L'esorcista – La genesi, del 2004, di Renny Harlin) e un director's cut (L'esorcista – Versione integrale, 2000) che aggiunge undici minuti di scene inedite.
Il film che ha contribuito a sdoganare l'horror tra il grande pubblico, tratto dal romanzo omonimo di William Peter Blatty (anche produttore e sceneggiatore) e mirabilmente diretto da William Friedkin. Capolavoro di costruzione tensiva, capace di annientare emotivamente lo spettatore tramite l'uso di un climax narrativo costante, L'esorcista scava nelle paure ancestrali dell'essere umano (il demonio, simbolo di un lato oscuro maligno volutamente ignorato), oltre a rivelarsi saggio psicanalitico da manuale (la possessione come metafora del disagio adolescenziale), nonché riflessione critica sulla dicotomia scienza-fede nella società moderna. Una discesa agli inferi a tratti insostenibile, con una funzionale blasfemia linguistica che rende il tutto ancor più disturbante. Molte le sequenze da antologia: il sogno del traumatizzato padre Karras sulla madre morta (esaltato da un montaggio serratissimo e quasi subliminale che fa presagire la tragedia incombente); l'agghiacciante masturbazione di Regan con un crocifisso di fronte all'atterrita madre; l'esorcismo finale. Da incubo la rappresentazione del demone Pazuzu, entrato di diritto nell'immaginario collettivo come icona orrorifica. Cast straordinario (con menzione speciale a Lee J. Cobb nel ruolo del tenente William Kinderman) e memorabile colonna sonora in cui spicca Tubular Bells, il tema del film composto da Mike Oldfield. Due Oscar (sceneggiatura non originale e sonoro), enorme successo al botteghino e svenimenti di massa all'uscita nelle sale. Con due seguiti (L'esorcista II – L'eretico, del 1977, di John Boorman, e L'esorcista III, del 1990, di William Peter Blatty), un prequel (L'esorcista – La genesi, del 2004, di Renny Harlin) e un director's cut (L'esorcista – Versione integrale, 2000) che aggiunge undici minuti di scene inedite.
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