Gli Eterni sono eroi immortali che hanno vissuto nell’ombra per migliaia di anni. A seguito degli eventi di Avengers: Endgame, una tragedia inaspettata li costringe a tornare a mostrarsi per unirsi e combattere il nemico più antico dell'umanità, i Devianti.

È indubbiamente uno dei matrimoni più curiosi dei cinecomic del nuovo millennio quello tra la Marvel e Chloé Zhao, regista che si era fatta conoscere con film “piccoli” e semi-indipendenti come The Rider (2017) e poi con il successo di Nomadland (2020), vincitore del Leone d’oro a Venezia e dell’Oscar al miglior film, tra gli innumerevoli riconoscimenti che si è portata a casa. Non esattamente un’autrice da kolossal, a cui è stata però affidata una delle produzioni più ambiziose del Marvel Cinematic Universe, chiamata a integrare negli eventi del film precedenti un gruppo di personaggi “inediti” di grandissima importanza. Creati da Jack Kirby nel 1976, gli Eterni sembrano però un pesce fuor d’acqua sul grande schermo nel 2021, non riuscendo effettivamente ad avere il fascino dei classici Avengers forse per delle dinamiche psicologiche e di caratteristiche ormai un po’ vetuste per un racconto che vuole farsi moderno come questo. C’è una base di approccio però quantomeno anticonvenzionale in questa pellicola decisamente più “statica” che dinamica, che punta più sulle parole che sull’azione, cercando così anche di giustificare la presenza di Chloé Zhao dietro la macchina da presa che riesce, nonostante tutto, a dare alcuni tocchi personali all’operazione. Al di là di questa prospettiva e di una parte iniziale suggestiva (in cui si riassume la lunghissima storia dei personaggi), però, Eternals si arena presto in una ripetizione di cose troppo prevedibili e già viste, finendo per risultare ridondante e tremendamente prolisso: difficile giustificare le circa 2 ore e 30 minuti di durata per un prodotto che dovrebbe essere (anche?) di intrattenimento. Le ambizioni come detto si sentono e si può giustificare una difficoltà a far decollare il coinvolgimento visto il soggetto di partenza, ma ciò che non è altrettanto giustificabile è una scarsissima ironia che invece abbonda (e meno male) in tanti altri prodotti del Marvel Cinematic Universe. Le parti migliori sono quelle con in scena la velocissima Makkari, anche per la buona prova di Lauren Ridloff, mentre del tutto fuori parte è Angelina Jolie nel ruolo della guerriera Thena. Troppi, infine, gli epiloghi conclusivi che allungano il brodo, forse inevitabilmente ma anche a discapito dell’interesse dello spettatore.