Everything Everywhere All at Once
Everything Everywhere All at Once
2022
Paese
Usa
Generi
Fantascienza, Azione, Commedia
Durata
139 min.
Formato
Colore
Registi
Dan Kwan
Daniel Scheinert
Attori
Michelle Yeoh
Stephanie Hsu
Jonathan Ke Quan
Jamie Lee Curtis
James Hong
Tallie Medel
Evelyn Wang (Michelle Yeoh) gestisce una lavanderia a gettoni, ha una figlia adolescente che non capisce più, un padre molto anziano e un matrimonio sul viale del tramonto. Un controllo fiscale di routine diventa inaspettatamente la porta attraverso cui la donna viene trascinata in un'incredibile avventura nel multiverso, dove sarà chiamata a salvare il destino di tutti i suoi abitanti.
A sei anni di distanza dal loro sorprendente esordio, Swiss Army Man (2016), la coppia di registi di videoclip nota come Daniels torna dietro la macchina da presa per firmare un'altra pellicola dalle tinte decisamente stravaganti e uniche. Everything Everywhere All at Once è infatti un caleidoscopico viaggio nella fantasia dei due registi: un frullatore di suoni, colori, mondi, sensazioni e generi cinematografici che non lascia indifferenti. Si spazia dal genere wuxia all'animazione, dal cyberpunk al melodramma esistenziale: il tutto amalgamato in un unico, infinito (e molto spesso ridondante) calderone di immagini finalizzato a restituire sullo schermo il fluviale carnevale di stimoli (video, news, social, ecc) che affligge la società contemporanea. Questo perché, in fin dei conti e privandosi di qualsiasi sovrastruttura, il film dei Daniels vuole essere un inno al valore salvifico dell'amore, qui raccontato in tutte le sue forme (quello per i figli, per i genitori, per le relazioni, per la famiglia). Niente di nuovo sotto il sole, anzi. Probabilmente il progetto scivola troppo in meccanismi narrativi ormai non più così originali e comunque eccessivi nel loro ripetersi (le quasi due ore e mezza di durata non aiutano e stordiscono più del dovuto). Peccato, perché un maggiore senso della misura e qualche sequenza action o nonsense in meno avrebbero sicuramente giovato a un progetto che, in ogni caso, resta un godibile divertissement in grado di intercettare il consenso popolare (il film ha avuto un ottimo percorso al botteghino statunitense divenendo il maggior incasso tra i titoli prodotti dalla società A24) e di dimostrare la creatività dei suoi autori (la sequenza con due grandi sassi parlanti, in primis). Sette generosissimi premi Oscar, tra cui quelli per il miglior film, la miglior regia e la miglior attrice protagonista a Michelle Yeoh.
A sei anni di distanza dal loro sorprendente esordio, Swiss Army Man (2016), la coppia di registi di videoclip nota come Daniels torna dietro la macchina da presa per firmare un'altra pellicola dalle tinte decisamente stravaganti e uniche. Everything Everywhere All at Once è infatti un caleidoscopico viaggio nella fantasia dei due registi: un frullatore di suoni, colori, mondi, sensazioni e generi cinematografici che non lascia indifferenti. Si spazia dal genere wuxia all'animazione, dal cyberpunk al melodramma esistenziale: il tutto amalgamato in un unico, infinito (e molto spesso ridondante) calderone di immagini finalizzato a restituire sullo schermo il fluviale carnevale di stimoli (video, news, social, ecc) che affligge la società contemporanea. Questo perché, in fin dei conti e privandosi di qualsiasi sovrastruttura, il film dei Daniels vuole essere un inno al valore salvifico dell'amore, qui raccontato in tutte le sue forme (quello per i figli, per i genitori, per le relazioni, per la famiglia). Niente di nuovo sotto il sole, anzi. Probabilmente il progetto scivola troppo in meccanismi narrativi ormai non più così originali e comunque eccessivi nel loro ripetersi (le quasi due ore e mezza di durata non aiutano e stordiscono più del dovuto). Peccato, perché un maggiore senso della misura e qualche sequenza action o nonsense in meno avrebbero sicuramente giovato a un progetto che, in ogni caso, resta un godibile divertissement in grado di intercettare il consenso popolare (il film ha avuto un ottimo percorso al botteghino statunitense divenendo il maggior incasso tra i titoli prodotti dalla società A24) e di dimostrare la creatività dei suoi autori (la sequenza con due grandi sassi parlanti, in primis). Sette generosissimi premi Oscar, tra cui quelli per il miglior film, la miglior regia e la miglior attrice protagonista a Michelle Yeoh.
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