La New York Public Library è una delle più grandi istituzioni del sapere del mondo. Oltre al prestito e alla consultazioni di numerosissimi volumi, la biblioteca si propone come un luogo di accoglienza e scambio culturale capace di raccogliere circa diciotto milioni di utenti ogni anno. Dopo aver esaminato nel dettaglio le vie e i vicinati di un quartiere multietnico di New York nel precedente In Jackson Heights (2015), Frederick Wiseman riparte proprio dalla medesima città, questa volta però per condurci dietro le quinte di una delle istituzioni pubbliche più importante a livello culturale. Esattamente come nel film precedente, il documentarista statunitense preferisce sin dai primi minuti soffermarsi sull'importanza sociale della struttura invece che indagare il suo aspetto organizzativo. Così, con lo stile asciutto che da sempre caratterizza la carriera dell'autore, Ex Libris - The New York Public Library si manifesta prima di tutto come un esorto alla cultura, all'accoglienza e all'abbattimento delle barriere umanitarie, invece che come un semplice progetto legato alla biblioteca americana. Bambini, anziani, bianchi, neri, musicisti, non vedenti, non udenti: tutti sono i ben accetti all'interno della struttura e l'ente non smetterà mai di organizzare eventi formativi pensati appositamente per loro. Solo in un secondo momento Wiseman tornerà a focalizzarsi sulla rete gestionale invisibile che deve garantire il funzionamento di un simile impianto (a tal proposito è una delle più riuscite la sequenza dello smistamento dei volumi). Anche se privo dello smalto e del ritmo propri dei lavori più solidi firmati dall'autore, Ex Libris - The New York Public Library resta un documentario stimolante e immersivo capace di ripagare gli sforzi degli spettatori più pazienti che avranno la tenacia di arrivare sino al termine della proiezione. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.