Gunji Yamazaki (Ren Ōsugi), feticista dei capelli e inserviente in un obitorio, vende ai parrucchieri le extension rubate al misterioso cadavere di una ragazza trovata senza organi in un porto. Le donne che vengono i contatto con tali extension sono vittime di spaventose allucinazioni in cui rivivono le violenze subite dalla ragazza a cui appartenevano. Tra i risultati meno soddisfacenti e interessanti della filmografia di Sion Sono, autore postmoderno, esagerato e autoironico ma che spesso dimostra un senso dell'epica apparentemente distaccato dalla materia filmica più “popolare” con cui lavora. Una commedia horror volontariamente ridicola che indugia in un finto didascalismo da soap opera parodica mentre procede in una programmatica destrutturazione degli stereotipi del genere J-Horror, sfruttando la crescente fama di autori come Takashi Shimizu, Kiyoshi Kurosawa e Hideo Nakata. Riesce più a far ridere che a spaventare, come probabilmente è giusto che sia per i canoni e per gli scopi del regista, ma non rimane che l'impressione che sia tutto un giochino fine a se stesso e che, concettualmente, Sono non sia riuscito a inserire abbastanza anima da poterlo elevare completamente a un gioiellino di genere.