Per il funerale del padre, tre fratelli (tutti interpretati da Antonio Albanese) si riuniscono dopo tanti anni: lo sbruffone Alex Drastico, l'industriale Ivo, emigrato al nord e ormai “lombardizzato”, e il timidissimo professore Pacifico. Vetrina cinematografica per tre personaggi televisivi di successo creati da Albanese, che è anche regista e co-sceneggiatore insieme a Vincenzo Cerami, La fame e la sete fatica a trovare la sua dimensione, come spesso accade alle pellicole del comico lombardo. Nato in teatro e cresciuto in televisione, Albanese si mostra a disagio dietro la macchina da presa, limitandosi a costruire una serie di gag basate interamente sulle personalità macchiettistiche dei suoi protagonisti: la satira funziona, ma a venir meno è un impianto drammaturgico sensato. Apprezzabile il tour de force attoriale, ma non basta a far raggiungere al film la sufficienza. Tra le tre macchiette, comunque, la più buffa, tenera e divertente è quella silenziosa di Pacifico che, grazie alla sua mimica, riporta alla luce la comicità fisica dei divi del muto.