Nonostante il padre si rifiuti di allenarlo, il giovane Huo (Jet Li) decide comunque di apprendere le arti marziali per suo conto, dimostrando un talento innato che gli permette da affrontare e sconfiggere avversari sempre più forti. L'arroganza maturata da questa sua superiorità lo porta a uccidere un Maestro, scatenando una vendetta che colpisce direttamente la sua famiglia e lo precipitare in una spirale autodistruttiva. Nonostante un film importante come The Bride with White Hair (1993) all'attivo, il regista hongkonghese Ronny Yu ha traslocato temporaneamente in America come tanti suoi colleghi, firmando pellicole come La sposa di Chucky (1998), Codice 51 (2001) e Freddy vs. Jason (2003). Ritornato in patria, riabbraccia le sue radici culturali e cinematografiche, dirigendo una pellicola semi-biografica ispirata alla vita dell'insegnante di arti marziali cinese Huo Yuanjia (1867-1910), che racconta l'ascesa e la caduta del protagonista, fino alla rinascita con la presa di coscienza sul vero significato del combattimento. Il film, con un Jet Li in gran spolvero, trova il suo punto di forza proprio nelle sequenze di arti marziali, spettacolari e ben coreografate. Arranca però dal punto di vista narrativo e dell'aderenza biografica, parte poco curata e subordinata all'azione, poco precisa e piena di libertà interpretative in fase di sceneggiatura.