Oregon. L'insegnante Harry Stevenson (Morgan Freeman), che frequenta regolarmente il caffè di proprietà di Bradley Thomas (Greg Kinnear), viene preso quale riferimento indispensabile per i consigli sull'amore. Avrà il suo da fare: Bradley, infatti, lasciato dalla moglie Kathryn (Selma Blair) che si scopre lesbica, inizierà una relazione con Diana (Radha Mitchell), a sua volta già impegnata con il fedifrago David (Billy Burke). All'intreccio si aggiunge anche la vicenda di Oscar (Toby Hemingway), il barista, e Chloe (Alexa Davalos), la nuova assunta.

Nonostante l'intreccio a dir poco inverosimile e sconclusionato riesca per buona parte a distrarre lo spettatore, il film scade prevedibilmente nella banalità di un insieme di storie che vorrebbero porsi a esempio per spiegare la potenza e la forza misteriosa del sentimento amoroso. Finendo per adottare tutti i cliché del genere, la pellicola soffre anche il peso di un cast essenzialmente sbagliato e mai del tutto a suo agio nelle parti assegnate, con Morgan Freeman chiamato ancora una volta nel ruolo, stavolta metaforico, di Dio. Una meditazione superficialotta su tutto ciò che ruota all'amore, impulso emotivo sfuggente e imprevedibile.