Sergio (Mimmo Calopresti) è un architetto di successo, con una bella famiglia, una giovane amante (Valeria Solarino) e una vita che procede esattamente come vorrebbe. Tutto cambia quando, a causa di un incidente stradale, inizia ad avvertire un malessere psicologico indefinito. Man mano taglia i ponti con le certezze del passato e cerca un nuovo senso da dare alla sua esistenza, avvicinandosi sempre più alla misteriosa e scostante Sara (Francesca Neri). La crisi di un uomo di mezza età ormai adagiato su una vita che non riconosce più come sua, ma piuttosto come una esistenza scelta per lui da altri (amici, familiari, società), pronto a mettersi in discussione alla ricerca di qualcosa di migliore e più vero. Lo spunto, per quanto manchi di originalità, avrebbe potuto essere interessante, ma lo sviluppo non appare altrettanto intrigante. I dialoghi sono infarciti di luoghi comuni, conditi da discorsi retorici e pretenziosi, cui si aggiunge una regia ordinaria che, come non bastasse, lascia percepire un certo autocompiacimento. Inutilmente ambiziosa, la pellicola prova a restituire un quadro individuale attraverso molteplici punti di vista, senza purtroppo lasciar trasparire un minimo di autenticità.