Stanton (Tyrone Power) è un imbonitore di fiera che, con l'aiuto della psicologa Lilith (Helen Walker), imbroglia i clienti attraverso fittizi esperimenti spirituali. Una volta smascherato in pubblico dalla moglie (Coleen Gray), l'uomo entra in una spirale autodistruttiva trovando rifugio nell'alcool.

Tratto da un romanzo di William Lindsay Gresham, La fiera delle illusioni è uno dei film più cupi e cinici di Edmund Goulding, il quale dimostra di avere un'ottima conoscenza del mezzo cinematografico e, soprattutto, una buona dose di coraggio nell'affrontare un lavoro mai accomodante. La pellicola si avvale di scelte drammaturgiche decisamente poco consone al gusto popolare del tempo (e anche per questo motivo fu un fiasco al botteghino), a cominciare dalla narrazione di una storia tenebrosa e tutt'altro che allegra sino all'azzardo di scegliere come protagonista il divo dalla faccia d'angelo Tyrone Power (che fino a quel momento non aveva mai interpretato un personaggio così losco e meschino). L'attore si dimostra completamente a suo agio nella parte, cercando di allontanare da sé la figura dell'uomo perfetto che da sempre ha ricoperto sul grande schermo. In un climax verso il baratro esistenziale lento ma costante (sporcato solo dal lieto fine imposto dalla 20th Century Fox e decisamente fuori luogo), Goulding si destreggia con sapienza vincendo la sua personale sfida cinematografica. Da evidenziare che dal romanzo di Gresham è stato realizzato un nuovo adattamento nel 2021, diretto da Guillermo del Toro e con protagonista Bradley Cooper.