Final Cut – Ladies and Gentlemen
Final Cut: Hölgyeim és uraim
2012
Paese
Ungheria
Generi
Sentimentale, Sperimentale
Durata
84 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Regista
György Pálfi
Una storia d'amore tra un uomo e una donna che ha come peculiarità quella di essere realizzata con il mash-up di sequenze cinematografiche tratte da ben 451 pellicole. Sentitissima operazione di omaggio alla settima arte, Final Cut è un titolo che farà la gioia di ogni cinefilo che si rispetti: lontano dalle suggestioni grottesche di Taxidermia (2006), György Pálfi costruisce un giocattolo perfettamente sincronizzato e di raffinata eleganza, scegliendo e montando in ordine cronologico, in modo che risultino raccordate, sequenze tratte da vari film che riescano però a seguire un andamento narrativo coerente. In questo modo lo spettatore viene irretito e attratto pericolosamente su due livelli: il primo, più immediato, quello dell'immedesimazione con i due protagonisti che, anche se sempre con volti diversi, si incontrano e vivono la loro love story; il secondo, più raffinato, quello dello stupore nostalgico e un po' feticista di rivedere (e riconoscere in un gioco appassionante) molte sequenze celebri della storia del cinema rilette in una chiave inedita. Da Manhattan (1979) a Gilda (1946), da La donna che visse due volte (1958) a Dirty Dancing – Balli proibiti (1987), Pálfi ripercorre il secolo abbondante dell'era della celluloide a uso e consumo dello spettatore più fedele, creando un'atmosfera magica di commovente romanticismo e fondendo in un unico, lungo, momento i frammenti di emozioni contenuti nei singoli fotogrammi. Un esperimento di rara intensità. Presentato al Festival di Cannes nella sezione Cannes Classics e al pubblico italiano durante la trentesima edizione del Torino Film Festival.
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