Grace (Samara Weaving) è una giovane neosposa che, durante la prima notte di nozze, si trova costretta dagli eccentrici suoceri a partecipare a una macabra tradizione: un letale nascondino che vede come preda proprio la sposa.
Mindgame film che prende le mosse da un soggetto estremamente arguto e dark, Finché morte non ci separi mette in scena i postumi di un matrimonio con una sensibilità a metà strada tra il trip horror e la provocazione narrativa, mostrando un personaggio femminile esposto a un meccanismo in apparenza solo strambo ma contrassegnato, in realtà e più in profondità, da un lato oscuro molto pronunciato. La sensibilità estetica del prodotto è, fin dalle prime battute, decisamente sostenuta e l’impianto della storia composito e affascinante, ma la struttura dell’operazione col passare dei minuti inizia a mostrare la corda e il gioco, quando tirate per le lunghe, non sempre vale la candela. I registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett lavorano con buon piglio per spingere sul pedale del gotico ad altissima ricaduta ludica, chiamando direttamente in causa lo spettatore e percorrendo sfacciatamente il crinale tra il dramma e una liberatoria e spiazzante vena comica, ma la loro messa alla berlina della borghesia, chiara istanza sottesa a tutto il film, suona più di maniera che sferzante e finisce col vanificare l’iniziale effetto sorpresa. Nel cast anche Andie MacDowell.