Londra, fine anni Quaranta. Lo scrittore Maurice Bendrix (Ralph Fiennes) incontra Henry Miles (Stephen Rea), il marito della sua ex amante Sarah (Julianne Moore), che aveva bruscamente interrotto la loro relazione qualche anno prima. Maurice sembra carico d'odio nei riguardi della donna, che però nasconde le sue ragioni.
Turgido melodramma ispirato all'omonimo romanzo di Graham Greene del 1951, già portato sullo schermo nel 1955 da Edward Dmytrik (La fine dell'avventura, con Deborah Kerr e Van Johnson). Neil Jordan, aiutato dalla fotografia di Roger Pratt e dalle musiche di Micheal Nyman, confeziona un'operazione efficace, ispirata e interessante. Il gioco delle relazioni e dei differenti punti di vista dei due personaggi è reso bene (forse però in un chiave eccessivamente mélo). Ma Jordan ha consapevolezza del suo racconto e di come vuole strutturarlo, coadiuvato da due interpreti in gran forma. E anche le tirate anti-provvidenziali, seppur indulgenti e apparentemente fuori posto in un film squisitamente tradizionale, funzionano.