Il fiore del male
La fleur du mal
2003
Paese
Francia
Generi
Giallo, Drammatico
Durata
104 min.
Formato
Colore
Regista
Claude Chabrol
Attori
Nathalie Baye
Benoît Magimel
Suzanne Flon
Bernard Le Coq
Mélanie Doutey
Thomas Chabrol
François (Benoît Magimel), dopo tre anni negli Stati Uniti, ritorna in Francia nella casa di Bordeaux dove vive con il padre Gérard (Bernard Le Coq), la matrigna Anne (Nathalie Baye), l'anziana zia Line (Suzanne Flon) e la sorellastra Michèle (Mélanie Doutey), di cui è innamorato e ricambiato. Mentre Anne è impegnata nella campagna elettorale per diventare sindaco, arriva una lettera anonima che rivela segreti di un passato che avrebbe fatto meglio a rimanere nascosto. Dopo un notevole incipit che annuncia il delitto nella ricca casa borghese protagonista, Chabrol torna subito indietro, per non perdere l'occasione di raccontare vizi, scandali e ossessioni di una famiglia apparentemente perfetta. Mettendo da una parte per un attimo i drammi interiori e noir de Il colore della menzogna (1999) e Grazie per la cioccolata (2000), il regista francese trova uno sguardo puramente naturalista, anche grazie alla fotografia di Eduardo Serra: «come in un romanzo di Zola», usando le stesse parole del protagonista nella lunga scena dei baci di profilo, che ricorda paradossalmente il surreale Gli amanti di René Magritte. Soffocati dalle mura drappeggiate e finemente arredate dei genitori, gli amanti devono pagare il legame incestuoso, il fiore del male baudelairiano, che li insegue da generazioni; nei corridoi chabroliani risuona così l'eco del passato che ritorna ciclicamente, come una maledizione provocata dalla Storia. Protagonista assoluta è la zia Line (la veterana Suzanne Flon), la sola a riconoscere le tracce del tempo e ad assumersi le colpe della famiglia archetipo corrotta dall'interno. Nonostante rimanga il rimpianto per un mancato graffiare sui risvolti storici e politici, Il fiore del male punge e diverte, senza prendersi troppo sul serio come avrebbe potuto. Ma Chabrol sembra ripetersi sia nei temi che nell'apparato figurativo, seguendo un sentiero già battuto troppe volte. Presentato in concorso al Festival di Berlino.
Maximal Interjector
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