Finita la Seconda guerra mondiale, l'Italia si affida alla Democrazia Cristiana, guidata da Alcide De Gasperi. Il partito governerà per trent'anni, attraversando cambiamenti culturali e importanti avvenimenti storici. Nel documentario non mancano significativi eventi politici, con l'elezione di Saragat o il contestato viaggio di Nixon in Italia, fino alla necessità di un rinnovamento della DC e l'elezione di nuovi dirigenti, tra cui Aldo Moro. Faenza, in collaborazione con Marco Tullio Giordana e i giornalisti Antonio Padellaro e Carlo Rossella, realizza un documentario dalla graffiante anima satirica. Il film monta immagini di repertorio dell'Italia dalla fine della Guerra fino alla metà degli anni Settanta, mosso da uno spirito simile a quello di Blob, storico programma di Raitre che vedrà la luce nel 1989. Il regista mostra l'influenza di un partito sulla nascita del Paese e non risparmia le critiche a una classe politica in preda a gelosie, brogli e rimaneggiamenti, mentre deride l'incapacità di un rinnovamento vero in funzione delle richieste del popolo. Travagliato nella realizzazione e osteggiato in ogni modo dalla DC all'uscita, che addusse il rapimento di Moro come motivazione per il ritiro dalle sale, Forza Italia! offre uno spaccato originale sulla ricostruzione della nostra nazione, mettendo bene in evidenza i protagonisti e il loro immobilismo, con un sguardo particolare al potere del montaggio di un bravo Silvano Agosti. Nel complesso, un'opera molto interessante, pur imperfetta e vittima di qualche didascalismo di troppo, che sembra non sentire il passare degli anni: se venisse ricostruito oggi un lavoro analogo, cambierebbero i volti ma, purtroppo, non la sostanza.